Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio italiano, è stata incoronata come la persona più potente d’Europa per il 2025 dalla prestigiosa testata Politico. Un titolo roboante, una medaglia virtuale, il riconoscimento che ogni leader ambizioso vorrebbe appendere al proprio curriculum. Eppure, dietro i titoli scintillanti, vale la pena chiedersi: potente in cosa? E, soprattutto, per chi?
Il Potere, secondo Politico
Politico non è nuovo a classifiche e analisi provocatorie, e questa volta ha deciso di mettere la leader di Fratelli d’Italia al vertice del potere europeo. Meloni è celebrata per la sua capacità di influenzare le dinamiche dell’Unione Europea, soprattutto in un momento storico in cui Bruxelles sembra più una famiglia disfunzionale che una comunità coesa.
Ma cosa significa “potente” in questo contesto? La parola evoca immagini di decisioni epocali, di strategie politiche che cambiano il corso della storia. Tuttavia, in un’Europa che spesso sembra paralizzata dalla burocrazia e dai compromessi, essere potenti potrebbe significare semplicemente saper alzare la voce più degli altri.
Il “Modello Meloni”
Giorgia Meloni ha costruito il suo percorso su un mix di pragmatismo e retorica sovranista. È la prima donna a guidare l’Italia, un Paese dove il soffitto di cristallo non è solo metaforico, ma una lastra di marmo spesso tre metri. È arrivata dove poche prima di lei hanno osato, scalando una montagna politica disseminata di ostacoli. E questo, di per sé, è un risultato notevole.
Il suo “modello di potere” è un cocktail di posizioni ferme – almeno a parole – e una certa abilità nel muoversi tra le sabbie mobili della politica europea. Meloni parla a Bruxelles come una voce fuori dal coro, ma sa anche quando allinearsi per ottenere ciò che vuole. È una maestra nell’arte del “dico una cosa, ma ne faccio un’altra”, un tratto che la rende imprevedibile e, quindi, pericolosa per chi cerca di opporsi.
L’Italia, l’Europa e il Potere Effettivo
Ma essere la “più potente d’Europa” non significa necessariamente avere il controllo. L’Italia rimane un Paese con un debito pubblico astronomico, una crescita economica fragile e un sistema politico che a volte sembra uscito da un romanzo di Kafka. Meloni può essere potente quanto vuole, ma la realtà interna limita il raggio delle sue azioni.
E poi c’è l’Europa. In un contesto dove ogni decisione deve passare attraverso innumerevoli tavoli negoziali, il potere diventa spesso un’illusione. Meloni può influenzare l’agenda europea, certo, ma non può risolvere i problemi strutturali dell’Unione. La sua retorica anti-burocratica risuona tra gli elettori, ma difficilmente si traduce in azioni concrete.
Il Paradosso del Successo
Il riconoscimento di Politico arriva in un momento in cui Meloni sta cercando di bilanciare la sua immagine di leader nazionale con quella di figura europea. Da un lato, è la voce della sovranità, l’oppositrice delle “imposizioni” di Bruxelles. Dall’altro, deve lavorare all’interno del sistema europeo per ottenere risultati per l’Italia.
Questo paradosso è il cuore del “modello Meloni”: essere abbastanza ribelle da mantenere il sostegno della base, ma abbastanza pragmatica da non isolarsi completamente. È una danza sottile, e Meloni, finora, sembra saper tenere il ritmo. Ma per quanto potrà continuare prima che la musica cambi?
La Narrativa del Potere Femminile
C’è poi un altro aspetto interessante: Meloni come simbolo del potere femminile in politica. In un’Europa dove le leader donne sono ancora l’eccezione e non la regola, la sua ascesa rappresenta un momento storico. Ma essere una donna potente non significa automaticamente essere una femminista o promuovere l’uguaglianza di genere.
Meloni non ha mai fatto mistero delle sue opinioni tradizionali sulla famiglia e sui ruoli di genere, posizioni che spesso si scontrano con le aspettative di chi associa il potere femminile a una visione progressista. Questo la rende una figura polarizzante, amata da alcuni e criticata da altri. Ma forse è proprio questa polarizzazione a renderla così influente.
La Prospettiva Globale
La “nostra” Giorgia non è però solo una figura europea. La sua influenza si estende oltre i confini dell’UE, come dimostrano gli elogi di leader come Donald Trump. Negli Stati Uniti, Meloni è vista come una voce forte in un’Europa che spesso sembra troppo timida. Ma questo riconoscimento internazionale non è privo di rischi.
Essere vista come troppo vicina a certe figure controverse potrebbe alienare Meloni da alcuni partner europei. E in un’epoca in cui le alleanze globali sono sempre più fragili, mantenere un equilibrio tra le diverse sfere di influenza è una sfida enorme.
Il Futuro del Potere
Quindi, cosa significa davvero essere la “donna più potente d’Europa”? Forse significa essere al centro dell’attenzione, essere una figura che non può essere ignorata. Ma il potere, in politica, è sempre temporaneo. Oggi sei in cima, domani potresti essere dimenticato.
Per Meloni, il riconoscimento di Politico è un segnale di quanto sia riuscita a cambiare le dinamiche politiche italiane ed europee. Ma è anche un promemoria delle aspettative e delle responsabilità che accompagnano il potere. Perché essere potenti non basta. Bisogna anche sapere come usare quel potere per fare la differenza.
Un Potere da Dimostrare
Giorgia Meloni ha quindi raggiunto un traguardo che pochi avrebbero immaginato possibile solo pochi anni fa. È una leader che ha saputo navigare tra le tempeste della politica italiana ed europea, trasformando le sue debolezze in punti di forza. Ma il vero test del suo potere deve ancora arrivare.
Per ora, LA presidente è al vertice. Ma in un’Europa sempre più instabile e divisa, il potere non è solo una questione di titoli e riconoscimenti. È una questione di risultati. E su questo fronte, la storia è ancora tutta da scrivere.